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In occasione della Giornata Mondiale della prematurità vi aspettiamo Domenica 17 Novembre alle ore 15:30 presso la TIN di Monza per passare insieme un pomeriggio in compagnia di giovani artisti e di tutte le nostre famiglie!

…e grazie al Comune di Monza la facciata della Villa Reale si tingerà di viola sostenendo la campagna di sensibilizzazione nazionale promossa dalla Società Italiana di Neonatologia che vede coinvolti più di 70 comuni italiani.

Ecco perchè ci teniamo e dobbiamo tutti dare voce a un tema delicato e importante…buona lettura!

Il 7% del totale dei nati in Italia, circa 32.000 all’anno, sono pretermine, cioè vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (dati Cedap 2016). Questi bambini rappresentano una grande sfida per la neonatologia e per la società, perché la prematurità è una malattia spesso grave e la sopravvivenza è un successo che non si deve dare per scontato. Sono bambini che nascono immaturi nei vari organi (polmoni, cervello, intestino, cuore), tanto più gravi quanto più il parto avviene in anticipo. Sono fragili ma, allo stesso tempo, sono dei grandi “guerrieri”, come sottolinea la Società Italiana di Neonatologia (SIN) in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre, proprio per sottolineare la necessità di un’assistenza adeguata e il potenziamento dei servizi di follow-up.

Prima indagine nazionale sul follow up del neonato pretermine

A fare il punto sul follow-up del neonato pretermine, la prima indagine nazionale presentata lo scorso 13 novembre all’Istituto superiore di sanità (ISS). I dati, raccolti grazie alla collaborazione tra ISS, Società Italiana di Neonatologia (SIN) e Società Italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), rivelano che in oltre 85% dei reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) italiani mostrano un quadro complessivo di follow-up neonatale positivo e consolidato, nonostante la carenza di indicazioni specifiche regionali e nazionali:

  • si riesce a seguire più di 50 bambini ad alto grado di complessità all’anno
  • il follow-up risulta essere garantito nella maggior parte dei Centri Italiani fino ai 2-3 anni di vita.

E’ importante però considerare che i neonati prematuri sono ad elevato rischio di esiti a distanza (neurosensoriali, cognitivi, respiratori) ed è pertanto necessario un attento monitoraggio dello sviluppo attraverso specifici protocolli di follow-up.

Come rilevato dall’ISS in una nota, attualmente, purtroppo solo il 22% delle TIN riesce a prolungarlo fino all’ingresso del bambino a scuola mentre risulta fondamentale assicurare ai bambini nati prematuri continuità assistenziale ed accertamenti ripetuti nel tempo fino all’età scolare.

Un’altra area di criticità è la strutturazione di un network stabile tra servizi di follow up e con gli altri servizi e professionisti che entrano nel percorso di presa in carico dei bambini che manifestano conseguenze dalla nascita prematura.

fonte: salute.gov

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